sabato 10 dicembre 2016

Le due mamme di Emma e altre storie di outsider


In un romanzo horror si può parlare di temi complessi e discussi come famiglie arcobaleno, bullismo, legalità e pericoli del web? Leggete la recensione della rivista Pedagogika di dicembre e poi scrivetemi il vostro autorevole parere :)

Qualche tempo fa vi ho suggerito di non fermarvi mai all'apparenza e di non giudicare mai un libro dalla copertina... Beh! In questo caso fatelo!

Geniale la copertina, geniale il libro e, consentitemi di dire, geniale l'autore.

La copertina sembra la locandina di un film horror famoso, il libro è Welcome to Insomnia, e l'autore è Gianluca Alzati, insegnante di Lettere nella Scuola Secondaria di primo grado, musicista e cantautore.

Già con il libro Piccola staffetta, lo scorso anno, aveva dimostrato di essere in grado di parlare ai ragazzi di temi importanti come quello della Resistenza con uno stile accattivante e curioso. Quest'anno con Welcome to Insomnia non si smentisce, anzi. Il libro si presenta quasi unico nel suo genere: un racconto di paura, un horror misto a un romanzo di formazione che riesce senza mai essere forzato e senza risultare pesante a trattare tematiche educative e sociali pregnanti.

La vicenda, infatti, si snoda portando alla luce problematiche e riflessioni su bullismo, cyberbullismo, legalità,  questioni di genere, famiglie arcobaleno, dispersione scolastica, classi difficili e pericoli di internet.

La storia è davvero sorprendente: accadimenti in tempi diversi, personaggi e storie personali si intrecciano, costantemente avvolte da un alone di mistero che solo alla fine viene svelato e fa comprendere al lettore gli avvenimenti e le loro cause.

Il tutto a partire da una situazione che potremmo definire “più che normale”: una classe di terza media “vivace” in cui arriva il nuovo supplente di letteratura.

Ma il prof. Marcus Stranaluna è tutt'altro che normale; anzi, è parecchio strano, a tratti inquietante, amante della musica hard rock, con un aspetto fuori dal comune e un abbigliamento altrettanto eccentrico. Eppure con tutte queste sue particolarità riesce fin da subito a catturare l’attenzione e l’entusiasmo degli alunni.

In particolare di quattro di loro, che sono i protagonisti attorno ai quali si snoda la vicenda, tutti molto diversi tra loro con una sola cosa in comune: essere dei veri outsider.

Emma, due bellissimi occhi verdi e dei lunghi riccioli rossi. Amata moltissimo dalle sue due mamme, non ha mai conosciuto suo padre e di lui non sa nulla. Un mistero a cui si aggiunge lo strano fatto che fin da piccola è perseguitata da incomprensibili incubi.

Mara, una giovane ribelle un po’ dark, figlia di un papà single alle prese con problemi di lavoro che cerca di mantenere lei e il fratellino. È un’amante dei fantasmi e delle chat, soprattutto di quella che intrattiene con uno strano tipo di nome Ghost.

Giovanni è il classico paffutello vittima prediletta dei bulli della scuola, intimidito, insicuro e terrorizzato anche solo dall’idea di andare in bagno.

E poi c’è Amin un ragazzino immigrato di quelli che certa gente definirebbe “difficile” e strafottente che vive in una comunità per minori e cerca di rigare dritto anche se con molta fatica.

Con l’arrivo del nuovo supplente e delle sue lezioni del tutto fuori dal comune, i ragazzi cominciano a interrogarsi su che cosa sia la paura, su quali siano le loro paure e su come superarle, creando legami forti, aiutandosi l’un l’altro e imparando ad affrontare e a conoscere sé stessi e gli altri.

Certo è che la gita che il professor Stranaluna ha in programma per loro con destinazione Insomnia, famosa città fantasma, parco giochi ormai in abbandonato e decandente, rischierà di metterli in serio pericolo.

Non sarà che i fantasmi esistono davvero?

E allora “se quando chiuderai il libro e lo appoggerai sul comodino… ti sembrerà di sentire qualcuno sotto il letto che sta per allungare un artiglio, quando vedrai un’ombra passare fugace davanti allo specchio… non urlare la tua paura nel cuore della notte, e soprattutto, non dire che non ti avevo avvertito: Welcome to Insomnia, stiamo aspettando te!”.

Dott.ssa Serena Bignamini

Pedagogika, dicembre 2016

gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

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