venerdì 2 giugno 2017

Tutte le cose paurose (purtroppo) finiscono



Ci ho pensato molto prima di decidere di mettere la parola fine a questo blog. Ho pensato a tutte le persone che in questi mesi hanno letto i miei “dietro le quinte”. Ho pensato che forse avrei potuto allungare ancora l’agonia, rimanere ancora un po’ nel limbo, aspettare ancora ad oltrepassare la soglia. Ma poi ho realizzato che era ora di andare, di fare il grande pass, di lasciare la carne e diventare finalmente …ossa.


Sono passati otto mesi dal 31 ottobre 2016, notte di Halloween, data in cui il mio romanzo è uscito... dalla tomba.  Otto mesi per un libro possono essere un’eternità. I tempi veloci e spietati della nostra società fanno sì che ciò che è nuovo oggi, domani sia irrimediabilmente vecchio e dimenticato. Praticamente defunto. Per fortuna invece “Welcome to Insomnia” continua a prosperare e vivere, si fa per dire... Domani ad esempio racconterò le mie storie paurose ad un nuovo pubblico e per l’estate sono previsti ancora ben quattro “Welcome to Insomnia rock live”, concerti  dal vivo e reading con la Rizza Jordan rock band!

  Ma prima di chiudere questa bella esperienza, vorrei scrivere un ultimo messaggio per ringraziarvi, per abbracciarvi virtualmente tutti. Non so chi siete. Come amministratore del blog posso sapere che in tanti avete letto i miei post: si va da un massimo di circa 170 contatti a un minimo di 60, ma non ci sono i nomi e i cognomi.  Sommando tutti i post arriviamo a qualche migliaio di contatti. Non so chi siete, cari lettori, ma posso immaginarlo. Immagino i volti di tante persone care che mi hanno messo un “like” su facebook, che mi hanno telefonato, che mi hanno chiesto una dedica sul romanzo alla fine delle presentazioni, o semplicemente che hanno letto “Welcome to Insomnia” e si sono appassionati alle mie storie.

In questi mesi sono andato in tante scuole, biblioteche, festival. Ma non sempre è stato facile. Ho spesso subito una moderna forma di inquisizione e di censura. Pensate che in una scuola, dopo che una insegnante mi aveva chiesto una presentazione, il collegio docenti si è opposto perché in classe c’erano situazioni simili a quelle da me descritte nel libro (bullismo? Famiglie arcobaleno? Problemi sul web?) e non se la sentivano di trattare in classe l’argomento. In un’altra scuola, superiore per giunta, è stata la preside (volutamente con al lettera minuscola) a proibire l’incontro, già da mesi organizzato, perché si configurava come “pubblicità di attività commerciale”. in un’altra scuola ancora  alcuni genitori si sono opposti al fatto che i figli partecipassero ad una attività collegata al mio libro perché non erano d’accordo con i contenuti del romanzo. Mi è davvero dispiaciuto, ma l'ho accettato.

Ecco perché volevo davvero dirvi grazie con tutto il cuore, prima che smetta di battere. Perché se questo piccolo libro ha fatto parlare di sé, nel bene e nel male, se è stato e sarà ancora a lungo letto, è stato soprattutto grazie a voi che mi avete confortato nei momenti bui e avete gioito con me in quelli di soddisfazione e soprattutto perché… avete avuto il coraggio di avere paura ;)

Un  grande abbraccio e ultimo brivido nella schiena dal  vostro fantasmatico Marcus Stranaluna.
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 6 maggio 2017

Fantasmi, teschi e... rock live: il Mausoleo dei Visconti!


 
“La chiesa si trova poco fuori il paese: è un edificio neo gotico, costruito alla fine del 1800, con un unico pinnacolo centrale di marmo bianco, grandi vetrate oggi in frantumi, ma un tempo riccamente istoriate con stemmi nobiliari e un cancello di ferro mezzo arrugginito che solo ad avvicinarsi si rischia di prendere il tetano. Ci sono moltissime storie e leggende su questo luogo: qualcuno dice che durante la seconda guerra mondiale  qui si nascondeva un gruppo di partigiani e che all’interno sia stato trovato un soldato tedesco morto vicino al suo mitra. Poi, ai lati dell’ingresso della cripta, ci sono le teche con le ossa della peste del 1600, teschi e tibie ordinatamente accatastate  dopo essere state ritrovate dai contadini nei campi limitrofi: insomma, un posto che di  notte metterebbe i brividi anche senza andare a caccia di fantasmi. (…)

“Il termometro intanto era sceso di due gradi, ma probabilmente solo a causa della notte che entrava nelle sue ore più profonde e Mara rimase vigile, seduta sui gradini con i suoi anfibi lucidi pronti a scattare in piedi in caso di avvistamento. Purtroppo però la porta della cripta con ai lati i teschi perfettamente accatastati  sotto la gradinata, era rimasta ermeticamente tappata come un naso con il raffreddore: il fantasma del duca probabilmente si era stancato di urlare alla luna piena oppure aveva portato il lenzuolo in lavanderia.”

(tratto da “Welcome to Insomnia” Tekaedizioni 2016  clicca per acquistare on line)



Ma esiste davvero questo luogo misterioso, teatro di uno dei capitoli più suggestivi del romanzo? Certo che sì. Forse non tutti sanno che tra Cassago Brianza e Veduggio c’è un favoloso monumento: il cosiddetto Mausoleo della famiglia Visconti; è una tomba monumentale dove sono custodite le spoglie dei membri della famiglia Visconti di Modrone, un tempo signori di questa zona della Brianza. Il sepolcreto è stato costruito tra il 1884 e il 1887 in marmo bianco di Carrara dall’architetto Ceruti. È  in stile neogotico ed è costruito su due piani: la cripta e la cappella.  Alla sommità dell’arco d’ingresso della cappella si  può vedere uno splendido mosaico con il biscione, simbolo dei Visconti e il motto ”Frangar non Flectar” cioè “Mi spezzo ma non mi piego” ovvero non mi arrendo mai. Purtroppo negli anni, molti ladri hanno rubato diverse opere d’arte: per esempio gli angioletti piangenti che stavano sulle ringhiere della scalinata monumentale e due statue di leoni. Il monumento è privato, di solito lo trovate chiuso. Ma tutti gli anni, la seconda domenica di maggio, grazie all’associazione “ Amici di Sajopp”, si può visitare gratuitamente questo monumento con interessanti visite guidate ed inoltre si può partecipare ad una  festa che dura quattro giorni, dal giovedì alla domenica con tante bancarelle ed un grande tendone dove si mangiare e bere con intorno il suggestivo paesaggio della Brianza. Inoltre in questo luogo aleggiano molte leggende di fantasmi: ad esempio quella della carrozza fantasma del duca Raimondo che esce dalla cripta a mezzanotte; ma ci sono anche tradizioni molto romantiche. Nel passato i ragazzi coglievano il bocciolo gelato dal roseto all’interno del cortile del mausoleo durante l’inverno e lo regalavano a San Valentino alla propria ragazza.  Quale luogo migliore per ambientare il concerto di “Welcome to Insomnia rok live”? Vi aspettiamo tutti lì giovedì 11 maggio dalle 20.00 in poi, pronti a vivere una serata elettrica e da brivido con Gianluca Alzati nei fantasmatici panni di Marcus Stranaluna e la Rizza Jordan rock band che suonerà la colonna sonora di questa storia che promette emozioni e divertimento. Perché…ormai lo sapete: ci vuole coraggio ad avere paura!
volete una succosa anticipazione?
Eccovi dodici minuti del mitico concerto al Barycentro di Costamasnaga
 

Non abbiate paura neanche della pioggia: in questo caso il concerto si svolgerà sotto il tendone vicino al monumento.
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

domenica 30 aprile 2017

Teka: una casa editrice al femminile per Welcome to Insomnia.




Intervista a Mariangela Tentori, graphic&webdesign, tekaedizioni

1.      Come hai conosciuto Gianluca Alzati e qual è stata la tua prima impressione incontrandolo?

 La domanda vera da porsi è: come potevo non conoscere Gianluca Alzati? La Teka Edizioni nasce come sorellina minore di uno studio di comunicazione. Uno dei partner principali di uno studio di comunicazione e anche di una casa editrice è la tipografia: lì quanto è stato pensato, progettato e realizzato, viene alla luce in maniera tangibile. Trattandosi del passaggio finale di questo processo, la tipografia ha una responsabilità di grande rilievo. Col tipografo si stabilisce un rapporto di completa fiducia. Lo si frequenta, si valutano le scelte, si ascoltano i suggerimenti. In queste frequentazioni in tipografia capita che l’occhio caschi sui prodotti realizzati da altri clienti. Oppure che sia proprio lui, il tipografo, che ti mostri qualcosa in linea con i tuoi interessi, che lui ben conosce. Ed è lì che per la prima volta ho visto, o mi è stato presentato, Gianluca Alzati: svettava su un cielo blu, in formato quadrato, armato di chitarra. Era la copertina di un suo libro. Prima impressione? Un cowboy brianzolo? Un folk singer brianzolo? Sicuramente un personaggio particolare. Poi, com’è come non è, galeotto fu il tipografo, perché Gianluca era alla ricerca di un editore… e qui è seguito l’incontro di persona. Prima impressione? Che uomo grande! O che grande uomo? Cinque aggettivi per definirlo: appassionato, empatico, profondo, eclettico, umile. Certamente un fiume in piena. Non so se bastano, ma per ora possiamo accontentarci per non rischiare di essere troppo zuccherosi.

2.  Cosa ti ha colpito del romanzo “Welcome to Insomnia” convincendoti a pubblicarlo?

Ammetto che mi hanno talmente parlato bene di Gianluca Alzati che probabilmente avrei pubblicato qualsiasi cosa scritta da lui. Non solo il mio tipografo, ma anche le persone dell’Associazione Sant’Agostino di Cassago, con le quali avevo collaborato in precedenza. Mi sono fidata di loro per la stima che ne ho. La lettura di “Welcome to Insomnia” mi ha confermato nella bontà della scelta per vari motivi. Innanzitutto avevo voglia di pubblicare qualcosa destinato ai ragazzi dell’età alla quale il libro è destinato. In secondo luogo ho apprezzato la varietà e l’attualità dei temi affrontati con realismo, senza catastrofismi e senza moralismo, pieni di spunti di riflessione su questioni davvero importanti. Per non parlare dell’atmosfera intrigante, intrisa del fascino del mistero. Del mito della città di Insomnia alias Consonno. Del ritmo dell’azione, coinvolgente, con colpi di scena sorprendenti. Dei caratteri dei personaggi, nei quali non è possibile non ritrovarsi. E che dire poi della colonna sonora che si snocciola tra le pagine del libro? E della canzone? E del video? Gianluca non si è risparmiato su nulla. La sua scrittura, da uomo entusiasta qual è, non ha potuto fare a meno di accompagnarsi alla sua altra grande passione: la musica! Come non apprezzarlo?

Questi i motivi prima della pubblicazione quando la nostra conoscenza, in una scala da 1 a 10, si aggirava intorno al 3. Non siamo ancora arrivati al vertice, ma posso aggiungere che anche nel modo di porsi nel confronto del suo pubblico Gianluca è un generoso! Sempre disponibile, instancabile, in cerca di quell’incontro che probabilmente alimenta l’energia che lo muove e che di nuovo lui rimette in circolo. Un’energia positiva, portatrice di valori essenziali per la crescita e la vita.

3.  Tu e le tue preziose collaboratrici avete ideato il blog, le locandine e le cartoline del romanzo, a quali suggestioni vi siete ispirate?

Per quanto ci piacerebbe, io e le mie fantastiche collaboratrici, Marzia, Paola e Marusca, che cito perché solo insieme possiamo affrontare questa incredibile avventura nella quale siamo anche le prime fan dei nostri autori, non abbiamo al momento la pretesa di essere onniscienti e di conoscere a priori quale sia la strada migliore da percorrere. Perciò cerchiamo innanzitutto di metterci in ascolto dei nostri scrittori, per capire sia come sono, sia cosa vogliono raccontare. Ci lasciamo contaminare da loro. L’atmosfera notturna, di mistero, che connota le pagine più intense del romanzo ha caratterizzato gli elementi della comunicazione, insieme a uno stile non affettato, non rigido né infiocchettato, che ben si accompagnasse e facesse risaltare la copertina, magistralmente ispirata a Banksy, lo street artist più famoso del mondo.

 4.  A tuo parere quanto c'è in Gianluca Alzati di Marcus Stranaluna?

 Io credo tantissimo! Credo che Marcus Stranaluna sia un alter ego di Gianluca. Marcus Stranaluna è un  “prof” che riesce a distruggere la cattiva pregiudiziale fama dei propri studenti per riuscire a diventare loro punto di riferimento, aiuto per la scuola e per la vita: il massimo per chiunque voglia fare l’educatore! Vedo in Gianluca una persona capace di avvicinare i ragazzi con rispetto, senza intimorirli e senza mettersi al loro livello per ottenere la loro condiscendenza. Pur non avendolo mai visto in azione a scuola, posso rendermi conto di come sia dagli effetti che il suo libro ha sui ragazzi e sugli adulti che lo leggono e lo apprezzano. Ne ho avuta conferma recentemente in occasione di “Leggermente”, la manifestazione che si tiene annualmente a Lecco, organizzata da Confcommercio, alla quale partecipano più di sedicimila studenti provenienti dalle scuole di tutto il territorio. I docenti di una classe intervenuta si sono addirittura proposti per mettere in scena la storia, tanto positivo è stato il riscontro e il dialogo che ne è nato durante la lettura in classe.

 5.  Avete in progetto altre collaborazioni prossime future?

 Assolutamente sì! Non si smette mai di crescere e migliorare. Ci stiamo preparando perché anche noi abbiamo molto da imparare. Vogliamo essere al fianco dei nostri autori e dei loro lettori dando il meglio. Scrivere libri è una cosa importantissima perché la lettura plasma le nostre menti e il nostro modo di vivere. Teka Edizioni ha fatto suo questo motto: “Un bambino che legge sarà un uomo che pensa. E un adulto che legge?” Pascal diceva che “il pensiero fa la grandezza dell’uomo”.

Gli uomini grandi sanno compiere grandi azioni e lavorare per il bene di tutti, ognuno per quel che gli compete. Al momento stiamo per andare in stampa con un nuovo libro di Gianluca, edito nella collana “sulle orme dell’abate”. Titolo: "L’enigma di Cassiciacum". Qualcuno sa cos’è Cassiciacum? Ai lettori l’ardua sentenza…
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

domenica 23 aprile 2017

Rock Live! 5 cani pazzi e me.



Mancano ormai pochi giorni al concerto di debutto del tour di “Welcome to Insomnia Live” a Costamasnaga e io e i Rizza Jordan siamo carichi a molla come dei veri bad dogs: promettiamo grande atmosfera, grande energia e grande coinvolgimento. La band che mi accompagna è veramente grande: in questi mesi mi sono divertito tantissimo in sala prove con loro e vi assicuro che porteremo questo divertimento anche sul palco per tutti voi.

Come in tutti i tour che si rispettino ci sono molti rumors sulla scaletta che proporremo, dunque a scanso di equivoci, abbiamo pensato di renderla pubblica a favore dei nostri fan che vogliono sapere quali sorprese abbiamo in serbo per loro. Nessuna anticipazione invece per come verranno legate tra loro le canzoni e come verrà trasformata la narrazione del libro senza svelare gli snodi principali né ovviamente, il finale. Il concerto è altamente consigliato sia per chi non ha letto il romanzo, sia per chi lo ha letto, perché ritroverà i personaggi e le emozioni ma inseriti in una cornice nuova e suggestiva, una cornice a tutto rock!

Ecco la scaletta bomba!

1.       Fear of the dark- Iron Maiden

2.       Enter sandman- Metallica

3.       Sweet dreams- Marylin Manson version

4.       Hellraiser- Motorhead

5.       Rain- The Cult

6.       Pet Sematary- Ramones

7.       Highway to hell- AC/DC

8.       I want it all- Queen

9.       Wasting love- iron Maiden

10.   Living after midnight-  Judas Priest

11.   Black Night- Deep Purple

12.   Welcome to Insomnia- 2blood°s

13.   School’s out- Alice Cooper

14.   Rockin’ in a free world- Neil Young

Come vedete ce n’è per tutti I gusti: dalle atmosfere gotiche ai brani che vi faranno saltare come dei canguri fino ad un finale in crescendo di ritmo ed emozione. Vi aspettiamo giovedì 27 aprile alle ore 21.00 al Barycentro di Costamasnaga, ingresso libero, per una buona birra e un’atmosfera che non vi lascerà dormire, perché, ricordatevi sempre: ci vuole coraggio per avere paura!
                                                                                                                            Marcus Stranaluna
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 8 aprile 2017

Intervista a Mattia Conti, regista di Welcome to Insomnia



 
1.       Ciao Mattia, ci racconti in breve la tua biografia? 

Sono cresciuto a Molteno e fin da piccolo ho sentito di amare la lettura e la scrittura. Ho frequentato il liceo artistico e ho scoperto la passione di raccontare attraverso le immagini. Ho proseguito con una laurea in Comunicazione e una specialistica in Televisione e Cinema che mi hanno insegnato cosa significhi scrivere e dipingere attraverso l’audiovisivo: fotografia e suono al servizio di una storia. Oggi lavoro a Dry Media, una casa di produzione televisiva.  La narrazione resta ciò che più mi appassiona, la porto avanti con cortometraggi e con la scrittura. Proprio con due racconti sono riuscito a ottenere due riconoscimenti: il Premio Campiello Giovani nel 2011 e il Prada Journal nel 2013.

2.       Come hai conosciuto Marcus Stranaluna…ops…Gianluca Alzati?

 Avevo sentito parlare di Gianluca diversi anni fa ed ero riuscito ad assistere a una bella presentazione di un suo libro, che ricordo ancora perché accompagnata da dei brani musicali molto coinvolgenti. Poco tempo dopo abbiamo avuto la possibilità di lavorare insieme a un laboratorio di scrittura per i suoi studenti e abbiamo capito da subito di essere sulla stessa lunghezza d’onda: ci accomuna la passione per la scrittura, la stessa idea di che cosa sia un “buon libro”. Da allora ci siamo ripromessi di condividere un progetto in futuro e con Welcome to Insomnia si è presentata l’occasione giusta!

 


3.       Il video di Welcome to Insomnia sembra un piccolo cortometraggio: da quali idee sei partito e a cosa ti sei ispirato per la sceneggiatura?
 
Prima di tutto ho cercato di capire con Gianluca che tipo di clima si immaginasse per Insomnia. Gianluca era nel vivo della scrittura e mi ha dato moltissimi spunti. Volevamo raccontare un incubo ma anche giocare con gli stereotipi dell’horror e del videoclip. L’idea di base è quella di un viaggio in un luogo parallelo, fuori dal tempo, un luogo dei sogni e degli incubi, capace di evocare spettri ma anche di sdrammatizzare, strizzando l’occhio agli amanti del genere. Non è da tutti i giorni avere la possibilità di filmare il prof. Stranaluna in persona, farlo camminare tra le macerie di Insomnia, interagire con gli spettri, inseguire Emma! Sul set ognuno aveva capito come muoversi, da Gianluca a Debora fino alle bravissime ragazze del corpo di ballo e quando tutti sono sul pezzo non è così difficile portare a casa del buon materiale!

 


4.       Le riprese del video sono molto particolari e diverse tra loro: ci puoi dire che strumenti hai usato per effettuarle?

 Per girare ho utilizzato una reflex montata su steadycam (uno stabilizzatore per realizzare video in movimento), carrello e cavalletto. Era infatti fondamentale giocare su immagini in movimento per seguire Gianluca durante l’interpretazione del brano e per rendere dinamiche tutte le riprese. Credo che oggi anche con attrezzature leggere si possa ottenere un buon risultato ragionando sullo storyboard, sulla costruzione della scena e i segmenti narrativi che si vogliono sviluppare nel videoclip. Il montaggio è nato spontaneamente seguendo le note del brano: era già tutto nella canzone, andava soltanto tradotto in immagini.
 
 5.       Tu sei un giovane regista ma hai già girato diversi lavori, tra questi ce n’è uno ambientato proprio a Consonno, ce lo racconti?

 Si tratta di Zona01 ed è nato come puntata pilota per un concorso indetto da Moviemax e Iulm. Il tema era “Senzaparole”: dovevamo riuscire a produrre la prima puntata di una serie web che aveva come unico vincolo quello di essere muta, senza alcuna battuta di dialogo. Ho immaginato uno scenario post apocalittico. Gli uomini hanno dimenticato il suono e il linguaggio e vivono di immagini. Gli umani si dividono in due categorie: gli Zero, costretti in schiavitù con delle cuffie isolanti e come unica consolazione la possibilità di assistere a proiezioni di immagini, e gli Uno, gli oppressori che li mantengono in schiavitù privandoli della possibilità di comunicare tra loro. Consonno è stato la cornice perfetta per ambientare questa storia ed è stato un grande punto a nostro favore: con la puntata siamo riusciti a vincere il concorso!

guarda il video:  Zona01

6.       Da scrittore oltre che regista, cosa pensi del romanzo “Welcome to Insomnia”?

 Io credo che ogni buon romanzo sia come una terra da visitare, un luogo con dei sapori, colori, vibrazioni autentici. Se una storia non riesce a creare un luogo, ad accenderci la voglia di esplorarlo, allora ha fallito. Il romanzo di Gianluca è molto efficace nel trasportarci dentro e fuori da Insomnia. Il luogo che attraversiamo durante la lettura è come la stanza degli specchi deformanti che spaventa uno dei personaggi. In ogni angolo possiamo scorgere il riflesso di una paura, un’angoscia che appartiene ai giovani protagonisti ma anche a ognuno di noi. La narrazione ti prende per mano e non ti abbandona mai a te stesso, ti conduce attraverso i corridoio della scuola, nell’oscurità di una camera da letto, fino a trasportarti proprio a Insomnia.

Gianluca – Stranaluna ha costruito per i suoi ragazzi e per noi lettori una ragnatela di citazioni, riferimenti, che spaziano dalla letteratura al rock, da Dante e Mary Shelley fino alle copertine degli Iron Maiden! La musica è un elemento fondamentale e sembra fare da contrappunto all’intera storia, una vera e propria colonna sonora con una vita propria. In qualche modo sembra fare anche da ponte tra il passato e il presente, tra l’universo di riferimento di Stranaluna e quello dei suoi giovani studenti.

Quello di Gianluca è un libro che dovrebbe leggere ogni ragazzo per riuscire a affrontare tutti gli spettri nascosti nella propria “città fantasma”, dal bullismo alle droghe fino alla pedofilia.

Sono convinto però che non si tratti di un romanzo per i soli ragazzi.

Qualcuno ha affermato che la paura sia la più antica e potente emozione umana e Welcome to Insomnia dovrebbe essere letto da chiunque non voglia più avere paura della paura.

Sono davvero felice di aver partecipato al racconto per immagini di questo mondo misterioso, lontano e vicino, reale e immaginario a cui Gianluca è riuscito a dare vita!

 

Grazie Mattia, è stato davvero un piacere lavorare con te. Difficilmente si incontrano persone capaci e competenti nel loro mestiere, ma anche di grande spessore umano e con le quali è proprio bello e arricchente condividere progetti ed emozioni. Sai cosa ti dico? Se “Welcome to Insomnia” potesse mai diventare un film, mi piacerebbe che fossi tu a dirigerlo.
Che la paura sia con te ;)

Gianluca
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 1 aprile 2017

Welcome to Insomnia Rock Live!



Ebbene sì, sta per cominciare il “Welcome to Insomnia rock Live” un tour di diverse date che farà diventare il romanzo un vero e proprio concerto rock con una grande band che mi accompagnerà dal vivo, i “Rizza Jordan” e un racconto suggestivo e affascinante che farà da filo conduttore tra le canzoni che  ne fanno da colonna sonora, ma anche con molte inaspettate sorprese.

 
 La prima data che apre il tour sarà il 27 aprile al Barycentro di Costamasnaga, un locale molto caratteristico dove si possono bere birre artigianali di grande qualità  e di svariati gusti, mangiare sfiziosi stuzzichini e passare una serata con un rock show indimenticabile ad ingresso libero.
 

Il tour continuerà con altri appuntamenti imperdibili, ve ne cito solo alcuni: la festa di Sajopp l’11 maggio davanti al magnifico scenario del Mausoleo dei Visconti di Cassago Brianza e il 29 giugno nella cornice Resistente della Festa provinciale dell’A.N.P.I. a Besana in Brianza.

Quale sarà la scaletta? Chi sono i misteriosi Rizza jordan? Piano con le domande:  seguitemi e vi dirò dove e quando tutto è cominciato. Quest’estate, mentre scrivendo la trama del romanzo seguivo le suggestioni gotiche di Frankenstein e del Vampiro a Ginevra, la tappa successiva del viaggio mi ha portato in un altro luogo di grande fascino: Montreux! Una bellissima cittadina affacciata sul lago di Ginevra, che da anni ospita un importante festival musicale, ma che soprattutto è stata teatro di avvenimenti entrati a far parte della storia del rock. Di Montreux era infatti innamorato Freddie Mercury, tanto da registrare lì diversi dischi, da aver aperto un vero e proprio museo della band all’interno del Casinò (Queen studio experience) e da passare qui gli ultimi mesi della sua vita. La città riconoscente gli ha dedicato questa bellissima statua sul lungolago fiorito. Ci saranno dunque anche i Queen nella scaletta del concerto? Sì, vi promettiamo che ci saranno; d’altronde Luca, il cantante dei Rizza Jordan ha un’estensione vocale tale da riuscire a cantare anche le canzoni del mitico Freddie!

 
Ma a Montreux è legato un’altra leggenda del rock: i Deep Purple! Molti di voi sapranno che infatti fu proprio qui che registrarono nel lontano 1971 il mitico album “Machine head”. Guardando le fiamme del Casinò che bruciava in riva al lago, scrissero le note del riff più famoso della storia: “Smoke on the water…the fire in the sky!”. Ci saranno i Deep Purple in scaletta? Certo che ci saranno. D’altronde Ade, il bassista si diverte tantissimo a suonare i giri dei mitici Purple e Marcello, il batterista lo segue a ruota picchiando come un fabbro  sulle pelli.
 

Da questo viaggio è nata l’idea di fare un omaggio a questi e molti altri gruppi hard rock che hanno accompagnato la mia formazione musicale e che sono entrati nell’immaginario collettivo di tutti noi, ma per portarli in concerto insieme alla versione live di “Welcome to Insomnia” (un grande grazie sempre a Brema e Raise ;)  mi mancava una vera e propria rock band al completo e non una band qualunque, doveva essere speciale. Così ho provato a proporre il progetto a due mitici chitarristi che conosco da tempo: Umberto e Teo, sperando che accogliessero un principiante della sei corde e delle corde vocali come me. Loro si sono mostrati entusiasti di portare in tour una vera e propria opera rock con sfumature gotiche e racconti da brivido e così è cominciata l’avventura. E voi, cosa aspettate? Siete pronti a partire a tutta velocità sulla nostra autostrada per l’inferno?
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

domenica 26 marzo 2017

Girls got the power: le ballerine di Welcome to Insomnia



1.       Ci dite brevemente chi siete e come mai siete state chiamate a partecipare al video di “Welcome to Insomnia”?
 Sono Valentina, ho 18 anni e sono una studentessa del liceo linguistico A. Greppi. Ho partecipato al video “Welcome to Insomnia” grazie alla proposta del professor Alzati del quale ho fatto conoscenza alla scuola secondaria di primo grado E. Fermi di Cassago Brianza. Facevo parte del corpo di ballo della scuola, ideato da un gruppetto di tre ragazze, me compresa.  Mi chiamo Viola, ho 14 anni e sono la sorella di Valentina. Ho partecipato al video del professor Alzati poiché anche io facevo parte del corpo di ballo della scuola. Sono Caterina e ho 14 anni. Ero in classe con Viola e insieme abbiamo preso parte al corpo di ballo della scuola.

2.       Come è nata l’idea della coreografia del riff della canzone? A cosa vi siete ispirate?
-          (Valentina) La coreografia è stata principalmente creata da me con l’aiuto di Viola perché Caterina non frequenta corsi di ballo. Tuttavia è stata molto d’aiuto giudicando la coreografia dal punto di vista di uno spettatore. La coreografia è nata ascoltando il ritmo del riff e abbiamo cercato di ispirarci al testo della canzone. Per questo motivo molti dei passi sono “secchi” e non fluidi.
-          (Viola) Ho aiutato Valentina nella creazione della coreografia. Principalmente ho cercato di aiutarla con la così detta “pulizia”, ovvero cercavo di correggere i passi che venivano male e ne proponevo di nuovi per migliorare il pezzo
-          (Caterina) Non essendo una “vera” ballerina ho cercato di aiutare le mie compagne da un punto di vista esterno. Riferivo, quindi, quando un passo mi sembrava sgraziato o poco bello in quanto spettatrice.

3.       Come è stato ballare nella città di Insomnia (Consonno) indossando le maschere da fantasmi?
-          (Valentina) L’atmosfera era davvero suggestiva. La canzone e le maschere da fantasmi erano elementi che si addicevano perfettamente al luogo abbandonato
-          (Viola) è stata un’esperienza nuova e diversa. Il luogo lugubre era perfetto per il tema della canzone
-          (Caterina) mi è piaciuta particolarmente l’atmosfera cupa della città che si abbinava perfettamente con la canzone

4.       Alcuni esperti hanno fatto notare che è strano accostare un video rock horror  classico con una coreografia fatta da ragazze molto giovani, voi cosa ne pensate?
-          (Valentina) Penso che i giovani siano il futuro, in qualsiasi ambito della vita. Quindi perché no? Un po’ di gioventù non guasta mai!
-          (Viola) I ragazzi hanno bisogno di nuove esperienze e questo è un esempio perfetto. Perché toglierci la possibilità di compiere nuove avventure?  
-          (Caterina) è stata un’esperienza magnifica, i ragazzi hanno il diritto di avere possibilità diverse come questa.

5.       Cosa ne pensate del romanzo “Welcome to Insomnia”? Avete trovato affinità con qualcuno dei protagonisti  o dei temi trattati?
-          (Valentina, Viola, Caterina) Abbiamo letto il libro insieme un pomeriggio per poter trovare ispirazione per la coreografia. È un romanzo che rappresenta la vita di un gruppo di adolescenti che superando momenti difficili stanno crescendo. Ecco perché da adolescenti, ragazze così giovani, che rappresentano in qualche modo quel gruppo, eravamo adatte a rappresentare la canzone e il romanzo. Ci siamo immedesimate in particolare con la figura di Emma perché rappresenta colei che riesce a tenere unito il gruppo. 

Grazie ragazze, penso anch'io che sia stato molto interessante il vostro approccio alla canzone e che abbia contestualizzato il romanzo che è rivolto ai giovani (dai 9 ai 99 anni!). Complimenti e grazie anche per le vostre parole decise e determinate: Department of Youth: you've got the power! (Alice Cooper)
                                                                                                                                   Gianluca Alzati
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 18 marzo 2017

I protagonisti: ciao, grande Gio!



 
Anche Giovanni quella sera era alle prese con il compito di italiano. Lui di paure non aveva che l'imbarazzo della scelta e non erano certo quelle dei fantasmi. Giovanni era il classico ragazzo sovrappeso, come ce ne sono tanti a quell'età in cui non sei né carne né pesce. Lui però di carne e, soprattutto di adipe, ne aveva accumulato in abbondanza tanto che il suo soprannome era Piggy e a lui certo non faceva piacere.” (…)

“Era un grande esperto di rocce e in particolar modo di fossili.” (…)

“I suoi pezzi più pregiati erano due: la prima era una felce databile circa 200 milioni di anni della quale si vedevano ancora nitide le impronte delle piccole foglioline sull’esile fusto che le sosteneva. L’avevano trovata scavando in una cava ancora in attività, muovendosi pericolosamente tra cariche di dinamite ancora inesplose e dopo aver scavalcato faticosamente la recinzione rischiato di rimanere incastrato come un mosca nella tela del ragno. L’altro cimelio era un pesce. Il suo primo pescetto, come diceva lui. Un esemplare bellissimo perché si era fossilizzata anche la lisca, le pinne caudali e addirittura l’occhio. A quella testimonianza della vita nella preistoria, eternata su una sottile e delicata lastrina di calcare chiaro, era particolarmente affezionato e diceva che la avrebbe regalata solo se avesse incontrato una persona veramente speciale che l’avrebbe apprezzata.” (tratto da “Welcome to Insomnia” Teka edizioni 2016)

Per tratteggiare il personaggio di Giovanni mi sono ispirato alla figura di un mio grande amico: Giovanni Landra. Grande in tutti i sensi, sia per il suo fisico importante, sia per l’affetto che provo per lui. Il Gio, come lo si chiamava abitualmente, era in origine un amico di mia moglie, conosciuto in università e davvero cultore di grandi passioni come quella per i fossili e per la geologia che poi sarebbe diventata il suo lavoro. Qui si fermano i riferimenti biografici al personaggio del romanzo, nel senso che tutta la questione degli atti di bullismo subiti, del suo rapporto con il cibo e di come ha vissuto la sua adolescenza, sono stati da me inventati di sana pianta. Anche perché io a quell’epoca della sua vita, neppure sapevo che esistesse. Semplicemente, come spesso accade agli scrittori, si riesce meglio a raccontare qualcosa o qualcuno che si conosce, dunque, avendo bisogno di un ragazzino con quelle caratteristiche per parlare del problema dei rapporti difficili che spesso in età adolescenziale si hanno con il proprio fisico che cambia, mi è sembrato naturale ispirarmi alla figura del Gio, il mio gigante buono preferito.
 
 
Per me Giovanni in questi anni è stato sinonimo di avventura: con lui siamo davvero andati alla ricerca di fossili in luoghi impervi e proibiti come la cava di Suello, ma anche ad ammirare suggestive collezioni in Svizzera al Museo di Meride e in cento altri luoghi affascinanti che conosceva solo lui. Ti veniva a prendere, ti caricava nella sua macchina-carapace e via che si partiva per un nuovo viaggio che non avremmo più dimenticato. Con Giovanni si poteva parlare in modo approfondito di tantissimi argomenti: di cinema ( Gio, chissà cosa pensi dell’ultimo episodio de “Lo hobbit”) di musica (e chissà cosa mi avresti detto del video di Welcome to Insomnia, ricordi, ci avevi portato proprio tu per la prima volta a visitare Consonno!) di libri e di fumetti, magari davanti ad un buon bicchiere di birra artigianale. Era un piacere conversare con lui, non ti accorgevi che il tempo passava e i dieci minuti diventavano ore. In politica avevamo idee diverse, ma questo non ti impediva, caro Gio, di leggere i miei libri sui partigiani e perfino venire alla festa dell’ANPI per sentirmi suonare! Sai perché? Perché eri una mente libera, ironica, a volte caustica e apparentemente burbera: una grande persona. Sicuramente vi sarete chiesti perché spesso, parlando del Gio, ho usato i tempi del passato. È solo perché il grande Gio, da ormai due anni, ci ha lasciato. Il suo cuore troppo grande ha smesso improvvisamente di battere in una fredda giornata di inizio gennaio. Il giorno prima sei venuto a trovarci, ci eravamo scambiati in ritardo i regali di Natale, sei stato con noi tutto il pomeriggio, poi ci siamo salutati dandoci appuntamento a presto. Se lo avessimo saputo non ti avremmo lasciato andare via, ti avremmo abbracciato più forte e ti avremmo chiesto di raccontarci un’altra delle tue bellissime storie. Ogni volta che guardo il tuo “primo pescetto” nella vetrinetta sono fiero di averti conosciuto e penso che non ringrazierò mai abbastanza Raffaella per averci fatti incontrare. Ciao Gio: perdonami se ti ho simpaticamente evocato in questa piccola storia di fantasmi, ma avevo bisogno di sentirti ancora una volta vicino.
Gianluca
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 11 marzo 2017

I protagonisti: intervista alla "Emma" del video!




"Emma era rispettata, forse perché così diversa, riflessiva e pacata: una vecchia saggia nel corpo di una ragazzina con lunghi riccioli rossi e occhi verdi!"
 
Ciao Debora, cosa hai pensato quando Gianluca Alzati si è presentato a casa tua nei panni di Marcus Stranaluna?

 Quando ho visto Gianluca per la prima volta devo ammettere che un po’ mi inquietava! Si è presentato con vestiti scuri, occhiali con teschi e solo poco dopo ho notato che aveva un teschio anche in mano.  Allo stesso tempo, però,  era un personaggio che mi incuriosiva, non vedevo l’ora di scoprire che cosa avrei dovuto fare.


Come è stato interpretare nel video la parte di un personaggio di un romanzo?

È stata una bellissima esperienza, mi sono sentita parte di una storia e proprio per questo ho cercato di impegnarmi al massimo per immedesimarmi nel personaggio che dovevo rappresentare. Avere come set Consonno, città fantasma,  e come sottofondo musicale la canzone di Gianluca, mi è stato molto utile, mi sembrava di essere proiettata in un altro mondo.
 
      Al di là delle caratteristiche fisiche, trovi di avere qualcosa in comune con Emma o con qualcuno  dei personaggi del libro?

 Sì penso di essere in parte simile a Emma. Oltre all’aspetto fisico, sento di essere anch’io piuttosto introversa e riflessiva, tendo a tenermi alcune cose per me, a non dire sempre tutto ciò che mi passa per la testa. Anche nel modo di affrontare le paure mi sento vicina alla protagonista: mi spaventano e a volte mi bloccano ma proprio per questo sento di dover trovare la forza di abbatterle, affrontando i miei “fantasmi”.

 


Mattia Conti, il regista, è tuo fratello, com’è stato essere diretta da lui?

 Mattia mi ha già diretta in altri lavori ma è sempre strano averlo come regista. Sul set ha le idee ben chiare e anche se sono sua sorella non mi fa “sconti”, se una scena dev’essere girata in un certo modo e c’è qualcosa che non va, me la fa rifare fino a quando è perfetta. Il vantaggio è che, conoscendolo bene, spesso capisco al volo che cosa ha in mente e mi riesce più facile svolgere la scena così come lui l’ha pensata. In generale però, quello che mi piace dell’essere diretta da lui, è che riesce sempre a metterti a tuo agio e a farti capire concretamente cosa vuole da te e da quella scena, aiutandoti ad entrare perfettamente nel personaggio. A volte penso che abbia davvero una pazienza infinita.
 
 
     Sappiamo che hai già recitato in altri film, qual è stato quello che ti ha dato più soddisfazioni?

 Sì, ho recitato in diversi lavori indipendenti e posso dire che ognuno, una volta terminato e rivisto, porta delle soddisfazioni. Quello a cui sono più affezionata è sicuramente “Lucida e Spara”, un lungometraggio che ho fatto con Mattia e altri ragazzi. È stata la mia prima esperienza nella recitazione e con un ruolo da protagonista. Inoltre è stato anche il primo film che abbiamo presentato in diversi comuni ed è stato bello vedere l’interesse di così tanta gente intorno al nostro lavoro. Il cortometraggio che mi ha dato invece più soddisfazioni è “App’Love”, una produzione internazionale in collaborazione con dei videomaker polacchi diretti dal maestro Jerzy Zieliński. Il corto ha rappresentato la Polonia a Expo 2015 ed è stato poi proiettato nel padiglione polacco durante Expo.
 
Cosa pensi della canzone “Welcome to Insomnia”? è un genere che ascolti abitualmente?

 Non è un genere che ascolto spesso, ma devo dire che mi è piaciuta fin dal primo momento in cui Gianluca me l’ha fatta ascoltare. Mi piace sia il testo che l’arrangiamento e in più è una canzone che  non si scorda facilmente, la prima volta che l’ho sentita mi è rimasta in testa per giorni! E’ una cosa assolutamente positiva, secondo me è una canzone tutt’altro che scontata o anonima, non riprende melodie già sentite e ripetute, è davvero un buon lavoro.
 
Ultima domanda: il tuo trucco da “fantasma” è molto inquietante, come ti è venuta l’idea e chi lo ha realizzato?

Nel video c’era bisogno di un momento ancora più horror, per questo mi sono messa a cercare  tutorial che mi aiutassero a diventare un vero e proprio fantasma. Appena ho finito, allo specchio non mi riconoscevo. Spero di aver ottenuto l’effetto voluto.
Grazie Debora Conti, direi che ci sei riuscita perfettamente, parola di spettro ;)
 
 
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

martedì 7 marzo 2017

Ghost Remix Welcome to Insomnia



E così siamo arrivati al 7 marzo, data fatidica per chi ha letto o leggerà il romanzo. In realtà è solo, molto prosaicamente, la data del mio compleanno, ma nel libro è legata ad una maledizione e a una serie di fatti tragici e misteriosi che,  non per pura coincidenza, sono legati insieme e si risolveranno in modo rocambolesco ed inaspettato solo alla fine e, forse, neanche del tutto lì.

 Per festeggiare degnamente con voi che in questi mesi per centinaia di contatti, mi avete seguito su questo blog, motivandomi ad andare avanti con la vostra silenziosa, ma costante presenza (da un minimo di 50 lettori a post ad un picco di 170) ho pensato di ritardare il classico articolo del week end e pubblicarlo oggi con un piccolo, ma per me significativo regalo a tutti voi che avete sostenuto questo strano progetto di libro che parla di paure ma anche di famiglie arcobaleno, di bullismo, di legalità e di pericoli del web. Per ringraziare anche coloro che hanno visualizzato quasi duemila volte il video su you tube!

Ho  scelto dunque questa giornata fatidica (pensate che 47 anni fa, quando io nacqui, nevicava…) per pubblicare il remix della colonna sonora del romanzo, l’omonima “Welcome to Insomnia” che anche in questa versione non abbandona le sonorità del rock, ma diventa, citando il suoi autore, il mitico DJ Davie Terry: “La mia idea, cattiva, abbastanza tamarra e oserei dire un po' borderline come genere, perché incorpora elementi tipicamente progressive house per poi rallentare in un break che strizza l'occhio alle tendenze del momento come Trap e Future Bass, mantenendo però sempre il vibe dark della traccia originale.”



Grazie di cuore Davide! Io amo tantissimo questa versione “Gothic-dance” della canzone, voi cosa ne pensate?

Grazie ancora a tutti e ricordatevi…ci vuole coraggio ad avere paura!
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer

sabato 25 febbraio 2017

I personaggi del romanzo: intervista esclusiva a Brema e Raise!



“I 2blood°S, il cui nome, dall’apparenza criptica e truculenta, era in realtà un raffinato gioco di parole che faceva riferimento ai gradi di parentela di sangue che separavano tra loro i tre membri del gruppo. Stranaluna infatti era cugino di secondo grado di Brema, eclettico poli strumentista, corista e fonico del gruppo, a sua volta cugino di secondo grado di Raise, giovanissimo chitarrista, grande fan degli assoli del più famoso ricciolone con cappello a tuba  della scena di Los Angeles. (…)

“Non si lamentavano più, ma il loro silenzio era ancora più inquietante anche perché, dietro di loro, in piedi, immobili e con gli sguardi vuoti e persi verso l’infinito, c’erano Hellen, Raise e Brema, vicini, ma contemporaneamente lontani e persi nelle loro orbite come i pianeti nel sistema solare: “Hellen, amici! Cosa vi è successo? Cosa vi hanno fatto?”. (tratto dal romanzo “Welcome to Insomnia”)

 
Sveliamo finalmente chi si nasconde dietro agli pseudonimi del romanzo: mi dite in breve chi siete e cosa fate nella vita, quando non interpretate la parte dei fantasmi?

Mi chiamo Matteo (Brema viene da Brescianini Matteo)  e faccio l’educatore professionale. Lavoro in un CSE con persone con disabilità.  Suono male un sacco di strumenti da circa 25 anni e canto da quando ne avevo tre. Ho una passione smodata per la musica di ogni genere (ma con una predilezione per quella afroamericana) che cerco di trasmettere ai bambini nei laboratori che svolgo in giro per le scuole primarie.

Ciao! Mi chiamo Riccardo in arte Raise e sono il chitarrista dei 2blood°S.
Nella vita faccio il magazziniere e appena ho un momento libero ovviamente mi dedico alla mia più grande passione, la chitarra.

Brema, ops, Matteo, è vero che tu le canzoni prima le fischi poi le suoni? Ci spieghi la tecnica?

Beh, è una tecnica nata tanti anni fa sotto la doccia, quando non suonavo ancora nulla, ma (come una volta mi ha detto un’ospite  di una RSA in cui facevo tirocinio) mi facevo musicoterapia da solo. Io fischio sempre (in bagno, mentre faccio le scale, in palestra, mentre dormo) e tendenzialmente improvviso. Quando mi capita di fischiare qualcosa di interessante prendo il telefono e mi registro. In pratica il mio smartphone è un manuale di ornitologia …

Raise/Ricky da dove viene questo strano soprannome? L'assolo di chitarra in “Welcome to Insomnia” è bellissimo, chi sono i tuoi “maestri” nel rock?

Il nome Raise viene da un progetto musicale chiamato “Raise the sound” non proseguito per il meglio causa imprevisti, ma comunque rimasto nel cuore.

Grazie, son contento piaccia l'assolo! I miei “maestri” sono coloro il quale mi han segnato nel più profondo. Pink Floyd, Dire Straits, Guns 'n Roses. I chitarristi David Gilmour, Mark Knoplfer e Slash sono un'icona per me e ovviamente prendo spunto da loro, cercando di tramettere il meglio di quello che ho appreso.

Teo, tu sei anche un lettore appassionato e un educatore esperto: ci dici cosa pensi del romanzo “Welcome to Insomnia”?

L’ho divorato in una giornata (a casa col ginocchio bloccato). Mi ha appassionato fin da subito e mi sono immediatamente creato la play List dei pezzi suggeriti (la “Insomnia compilation”). A tratti mi ha inquietato e appassionato. Mi sono subito affezionato alle storie dei ragazzi, forse perché un po’ assomigliano alle storie di tanti ragazzi con cui anch’io ho avuto a che fare.

Terminiamo con un altro aneddoto: è vero che il bellissimo master finale nasce dal fatto che i muri del tuo condominio sono... piuttosto sottili?

Ah ah, si. Dopo la registrazione e l’editing delle tracce mi stavo scervellando per trovare un amalgama convincente per il pezzo e mentre cercavo di fare il mix avrò ascoltato la canzone 1000 volte con le casse perché in cuffia il mix di solito viene un po’ falsato. La fortuna è che sopra di me abita uno a cui il rumore non da fastidio, anche perché è un bravissimo produttore di musica techno (Manuel Maga). Beh, volente o nolente ha dovuto ascoltarlo e il riff gli è piaciuto molto. Gli ho chiesto consigli e lui mi ha offerto la soluzione. Mi ha messo in contatto con un altro grande (Sylenth Project alias Daniele Reggiardo ) e abbiamo fatto il master via messenger tra Genova e Bollate. Non ringrazierò mai abbastanza entrambi.

Il risultato lo potete scaricare e ascoltare!

Grazie mille ragazzi, anche io non vi ringrazierò mai abbastanza per la bella avventura che è stata suonare con voi e comporre insieme le parole e la musica di “Welcome to Insomnia”. Salutatemi Hellen… se la incontrate!
                                                         Il vostro, sempre più fantasmatico, Marcus Stranaluna

 

 
gianlucaalzatiinsomnia Web Developer