"Emma era rispettata, forse perché così diversa, riflessiva e pacata: una vecchia
saggia nel corpo di una ragazzina con lunghi riccioli rossi e occhi verdi!"
Ciao Debora, cosa
hai pensato quando Gianluca Alzati si è presentato a casa tua nei panni di
Marcus Stranaluna?
Quando ho visto Gianluca per la prima volta
devo ammettere che un po’ mi inquietava! Si è presentato con vestiti scuri,
occhiali con teschi e solo poco dopo ho notato che aveva un teschio anche in
mano.Allo stesso tempo, però,era un personaggio che mi incuriosiva, non
vedevo l’ora di scoprire che cosa avrei dovuto fare.
Come
è stato interpretare nel video la parte di un personaggio di un romanzo?
È stata una bellissima esperienza, mi sono
sentita parte di una storia e proprio per questo ho cercato di impegnarmi al
massimo per immedesimarmi nel personaggio che dovevo rappresentare. Avere come
set Consonno, città fantasma,e come
sottofondo musicale la canzone di Gianluca, mi è stato molto utile, mi sembrava
di essere proiettata in un altro mondo.
Al
di là delle caratteristiche fisiche, trovi di avere qualcosa in comune con Emma
o con qualcuno dei personaggi del libro?
Sì penso di essere in parte simile a Emma.
Oltre all’aspetto fisico, sento di essere anch’io piuttosto introversa e
riflessiva, tendo a tenermi alcune cose per me, a non dire sempre tutto ciò che
mi passa per la testa. Anche nel modo di affrontare le paure mi sento vicina
alla protagonista: mi spaventano e a volte mi bloccano ma proprio per questo
sento di dover trovare la forza di abbatterle, affrontando i miei “fantasmi”.
Mattia
Conti, il regista, è tuo fratello, com’è stato essere diretta da lui?
Mattia mi ha già
diretta in altri lavori ma è sempre strano averlo come regista. Sul set ha le
idee ben chiare e anche se sono sua sorella non mi fa “sconti”, se una scena
dev’essere girata in un certo modo e c’è qualcosa che non va, me la fa rifare
fino a quando è perfetta. Il vantaggio è che, conoscendolo bene, spesso capisco
al volo che cosa ha in mente e mi riesce più facile svolgere la scena così come
lui l’ha pensata. In generale però, quello che mi piace dell’essere diretta da
lui, è che riesce sempre a metterti a tuo agio e a farti capire concretamente
cosa vuole da te e da quella scena, aiutandoti ad entrare perfettamente nel
personaggio. A volte penso che abbia davvero una pazienza infinita.
Sappiamo
che hai già recitato in altri film, qual è stato quello che ti ha dato
più soddisfazioni?
Sì, ho recitato in diversi lavori
indipendenti e posso dire che ognuno, una volta terminato e rivisto, porta delle
soddisfazioni. Quello a cui sono più affezionata è sicuramente “Lucida e
Spara”, un lungometraggio che ho fatto con Mattia e altri ragazzi. È stata la
mia prima esperienza nella recitazione e con un ruolo da protagonista. Inoltre
è stato anche il primo film che abbiamo presentato in diversi comuni ed è stato
bello vedere l’interesse di così tanta gente intorno al nostro lavoro. Il
cortometraggio che mi ha dato invece più soddisfazioni è “App’Love”, una
produzione internazionale in collaborazione con dei videomaker polacchi diretti
dal maestro Jerzy Zieliński. Il corto ha rappresentato la Polonia a Expo 2015
ed è stato poi proiettato nel padiglione polacco durante Expo.
Cosa
pensi della canzone “Welcome to Insomnia”? è un genere che ascolti
abitualmente?
Non è un genere che ascolto spesso, ma devo
dire che mi è piaciuta fin dal primo momento in cui Gianluca me l’ha fatta
ascoltare. Mi piace sia il testo che l’arrangiamento e in più è una canzone
chenon si scorda facilmente, la prima
volta che l’ho sentita mi è rimasta in testa per giorni! E’ una cosa
assolutamente positiva, secondo me è una canzone tutt’altro che scontata o
anonima, non riprende melodie già sentite e ripetute, è davvero un buon lavoro.
Ultima
domanda: il tuo trucco da “fantasma” è molto inquietante, come ti è venuta
l’idea e chi lo ha realizzato?
Nel video c’era bisogno di un
momento ancora più horror, per questo mi sono messa a cercare tutorial che mi aiutassero a
diventare un vero e proprio fantasma. Appena ho finito, allo specchio non mi
riconoscevo. Spero di aver ottenuto l’effetto voluto.
Grazie Debora Conti, direi che ci sei riuscita perfettamente, parola di spettro ;)
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